Ancora brutte notizie per lo stabilimento napoletano della Whirlpool, i cui 430 dipendenti attendono da tempo novità concrete sul futuro dei loro posti di lavoro. In una nota, la multinazionale produttrice ha sottolineato come il decreto sulle crisi aziendali, approvato salvo intese ma che sarebbe comunque in arrivo in Gazzetta Ufficiale, contenga “interventi non sufficienti a garantire la profittabilità dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo e la competitività di Whirlpool nella Regione Emea (Europa, Medio Oriente ed Africa)”.
Una vera e propria doccia fredda per gli operai, che sono rimasti tutta l’estate a presidiare lo stabilimento per evitare l’addio dell’azienda di elettrodomestici (dopo aver chiesto aiuto anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella).
Già nell’ultimo incontro di inizio agosto al Mise sulle sorti dello stabilimento Whirlpool di Napoli (avvenuto prima dell’inizio della crisi del governo M5S-Lega), l’azienda aveva sottolineato che gli incentivi sono insufficienti per continuare la produzione di lavatrici, motivo per cui l’unica strada sarebbe quella della riconversione.
“Che il provvedimento del Governo avesse colto solo in parte le nostre richieste e non fosse ancora sufficiente a far cambiare idea a Whirlpool lo avevamo detto subito, ma costituisce un punto di partenza importante su cui lavorare. Whirlpool non cerchi alibi e anzi ci aiuti a chiedere quelle modifiche che sono necessarie a dare una svolta alla vertenza”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici, rispondendo al comunicato diramato dalla multinazionale in mattinata.
“A questo punto della vertenza – conclude Ficco – è essenziale che ci sia continuità nella gestione della vertenza e che, comunque si concluda la crisi di Governo, si parta da quanto discusso fino a ora, si migliorino le proposte in campo e quindi si provi davvero tutto insieme a salvare la fabbrica di Napoli”.
Articolo pubblicato il: 2 Settembre 2019 16:10