Vertenza Whirlpool: il ministro Patuanelli ha annunciato che il Governo sta lavorando per il futuro lavorativo degli operai dello stabilimento di via Argine.
È stata una settimana importante per le sorti dello stabilimento napoletano della Whirlpool, visto che la multinazionale ha annunciato lo stop a tutte le attività a via Argine a partire dal prossimo 1 novembre. Una notizia che ha aumentato lo sdegno dei 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da mesi la richiesta del rispetto degli accordi di ottobre 2018 e il no alla riconversione dello stabilimento di Ponticelli attraverso la cessione alla Prs.
La Regione Campania è pronta a mettere a disposizione fino a 20 milioni di euro per invitare l’azienda a restare a Napoli, dopo che il governatore Vincenzo De Luca ha inviato una lettera per chiedere un estremo confronto con Invitalia, allo scopo di verificare se ci sono le condizioni per rilanciare. Nei prossimi giorni sarà convocato un consiglio regionale straordinario monotematico sulla vertenza Whirlpool, mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, chiede al Governo di fare qualcosa di concreto per il futuro dei lavoratori. Il Governo “giallorosso” sta però lavorando a un’ipotesi per garantire la sopravvivenza dell’attività produttiva all’interno dello stabilimento di via Argine. Lo ha annunciato in un’intervista a Sky il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, senza entrare nel merito del provvedimento che, assicura, sarà sottoposto nelle prossime ore al vaglio degli altri ministri competenti, a cominciare da quelli dell’Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo.
Per Patuanelli, “i lavoratori di Napoli devono continuare a lavorare nel sito e su un prodotto che garantisca la continuità della loro attività. Se Whirlpool vuole essere accompagnata nella ricerca di una nuova mission produttiva sappia che siamo pronti a farlo”.
Come riporta “Il Mattino”, c’è infatti possibilità concreta che attraverso Invitalia vengano esaminate due opzioni: la continuità dell’impegno dell’azienda a Napoli, con il supporto delle risorse pubbliche per garantire allo stabilimento una nuova produzione in grado di reggere l’impatto dei mercati, o la cessione del ramo d’azienda ad un nuovo acquirente che sempre insieme ad Invitalia possa assicurare la prosecuzione della produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali. Che sia la svolta tanto attesa?