Categorie Economia e Lavoro

Whirlpool: nuove proteste degli operai dello stabilimento napoletano

Vertenza Whirlpool: operai dello stabilimento di via Argine occupano la rampa dell’Autostrada A3 bloccando il traffico. In attesa del 29 gennaio (giorno del nuovo incontro al Mise).

Nuove proteste degli operai dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Come riporta “Il Mattino”, i lavoratori hanno occupato la rampa autostradale di accesso alla zona di San Giovanni-Barra-Gianturco. Momenti di tensione con la polizia, che ha portato i manifestanti a sparpagliarsi sulla rampa di accesso alla A3, dov’è stato posizionato uno striscione che ha bloccato il traffico per un’ora.

Continueremo a marciare verso la nostra dignità – afferma il delegato sindacale Rsu-Uilm Vincenzo AccursoCi aspettiamo che il Governo mantenga la parola data convocando il tavolo di confronto con l’azienda. In caso contrario saremo pronti a nuove mobilitazioni. Vivere cosi, senza la speranza di un domani, è diventato insostenibile. Più di 400 persone rischiano il lavoro e la dignità. Abbiamo creduto alle promesse fatte in passato, ma a questo punto vogliamo i fatti”. Il futuro dei 430 lavoratori, i quali stanno rivendicando da sette mesi il rispetto degli accordi di ottobre 2018 e il no alla riconversione dello stabilimento di Ponticelli attraverso la cessione alla società svizzera Prs, è infatti ancora in bilico.

Importantissima sarà la data di mercoledì 29 gennaio, quando è in programma un nuovo incontro al Mise, cui parteciperanno sindacati, azienda e Regione Campania. Dall’ultimo confronto (datato 27 novembre) Whirlpool ha inviato come richiesto al Ministero il dossier sul futuro dello stabilimento, confermando la data del 30 marzo per concludere la propria esperienza produttiva e ribadendo la disponibilità a proseguire il dialogo con gli svizzeri di Prs, gli unici che si sono detti interessati ad un progetto di riconversione dell’impianto ma finora mai ascoltati e subito bocciati da lavoratori e sindacati.

Dalla stessa Whirlpool non sono però giunte aperture alla proposta della Regione Campania, per garantire un futuro produttivo all’impianto di via Argine con un accordo di programma da 20 milioni di euro, il coinvolgimento di Invitalia e Confindustria, un piano di riqualificazione del personale, una linea di priorità per l’utilizzo di vantaggi fiscali relativi alla presenza in area Zes e finanziamenti in ricerca e sviluppo.

Di fronte a tale situazione, i lavoratori (su cui c’è l’ombra della cassa integrazione) sono pronti a nuove mobilitazioni. Per una vertenza che sembra non avere fine, mentre operai e famiglie restano incerti sul loro futuro.

Foto in evidenza: pagina Facebook Fiom-Cgil Campania

Articolo pubblicato il: 16 Gennaio 2020 15:57

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.