venerdì, Novembre 15, 2024

Whirlpool: sindacati preoccupati per il futuro dello stabilimento di Napoli

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Luigi Maria Mormone
Luigi Maria Mormonehttps://www.2anews.it
Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Whirlpool: i sindacati lanciano l’allarme per le sorti dello stabilimento di Napoli, in cui potrebbero essere  a rischio molti posti di lavoro.

I sindacati FIM, FIOM E UILM esprimono preoccupazione per il futuro di Whirlpool e per lo stabilimento di Napoli, comunicando che nei prossimi giorni andranno “a un confronto in assemblea con le lavoratrici e i lavoratori per verificare l’attuazione dell’accordo quadro in ogni stabilimento. In assenza di chiarezza sul futuro valuteremo le opportune iniziative di lotta per costringere l’azienda a un cambiamento di rotta”.

I sindacati lamentano che “ad oggi a livello nazionale ed in diversi territori non riceviamo risposte alle nostre richieste di confronto”. Inoltre, “i mancati investimenti in strategie commerciali e la perdita di quote di mercato di Whirlpool -sottolineano ancora le sigle sindacali- stanno determinando forti cali di volumi con conseguenti problemi nell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e forti disagi sui lavoratori”.

I sindacati rimarcano anche che “le reindustrializzazioni previste registrano ancora forti ritardi, con pesanti ricadute sui dipendenti; la gestione del piano sociale subisce continui blocchi e ritardi da parte aziendale; sui carichi di lavoro e le relative saturazioni l’azienda non si confronta con le Rsu procedendo con continue forzature”.

Il comunicato congiunto dei sindacati asserisce infine che “le mancate risposte da parte aziendale, il preoccupante calo di volumi, l’assenza di chiarezza destano forti preoccupazioni sulla tenuta degli stabilimenti, in particolare in quello di Napoli dove la mancata applicazione dell’accordo e il rifiuto da parte aziendale a un confronto territoriale ci inducono a temere per il peggio”.

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