Infatti sabato 29 e domenica 30 sono previste due serate di grande musica dove la presenza dell’acclamato direttore d’orchestra sarà accompagnata da un’altrettanta preziosa presenza, quella del già citato pianista Stefano Bollani. Due grandi nomi, due eccellenti artisti, diversi per natura e per formazione ma entrambi accomunati da un’unica passione e da un grande talento.
Nato a Bombay nel 1936, riceve la sua prima educazione musicale dal padre, Mehli Mehta, valente violinista e fondatore della Bombay Symphony Orchestra. Dopo aver studiato, per un breve periodo, Medicina, nel 1954 si reca a Vienna dove segue i corsi di Direzione d’Orchestra di Hans Swarowsky all’Akademie für Musik. È stato nominato Direttore Emerito a Vita del Maggio Musicale Fiorentino dalla stagione 2017‑2018. Dal 2016 è Direttore Musicale Onorario del Teatro di San Carlo di Napoli. Stefano Bollani, dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993, si afferma nel jazz, suonando su palchi prestigiosi come a Town Hall di New York, la Scala di Milano e Umbria Jazz.
Fondamentale e proficua la collaborazione, iniziata nel 1996 e mai interrotta, con il trombettista Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben 13 dischi. Per la radio è ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Dottor Djembè (Radio Rai 3, 2006-2012), da cui nascono anche il libro Lo Zibaldone del Dottor Djembè (2008) e lo speciale tv Buonasera Dottor
Il suo progetto più recente è stato L’importante è avere un piano (Rai 1, 2016): sette appuntamenti in seconda serata su Rai1 con ospiti, improvvisazioni e musica tutta rigorosamente dal vivo fatta ad altissimo livello. Per queste due serate di fine settembre, il programma prevederà celebri brani del Novecento, un secolo importantissimo e fecondo per la grande musica, e non solo.
Infatti, in apertura, ci sarà un doveroso omaggio al leggendario direttore d’orchestra Leonard Bernstein, fortemente celebrato nel centenario dalla nascita, con la spumeggiante Ouverture dal Candide, che il San Carlo qualche anno fa inserì nel cartellone della sua programmazione lirica.
Seguirà la famosissima Rhapsody in blue di George Gershwin, un vero e proprio capolavoro di musica americana composta a soli 26 anni e destinata a diventare forse la più popolare composizione della sua intera produzione musicale. Non a caso in questo pezzo sono presenti elementi sia di natura classica che di jazz, in un tentativo, forse riuscito, di fondere questi due diversi universi musicali, in un’unica grande e geniale melodia. La celeberrima Le Sacre du Printemps “quadri della Russia pagana” del 1913 di Igor Stravinskij, aprirà la seconda parte della serata.
Composta per balletto, la musica riprende il repertorio folkloristico russo, rinnovando temi popolari attraverso un uso vario e stravolto dell’armonia, della melodia e del ritmo, un grande lavoro commissionato all’autore russo da uno dei più grandi e celebri impresari dell’epoca, Diaghilev.
Questo lavoro impiega, caratteristica piuttosto frequente in Stravinskij, un insolito quanto enorme organico strumentale, tra cui ben otto corni, due tube tenori e una gran quantità di percussioni. Uno vero spettacolo nello spettacolo. Gli ingredienti ci sono tutti, gli artisti (direttore, pianista e orchestra del San Carlo), il teatro (il San Carlo di Napoli) e gli autori (Bernstein, Gershwin e Stravinskij), e naturalmente il pubblico che già da molti giorni ha portato il “tutto esaurito” nel teatro più bello del mondo.
Direttore | Zubin Mehta
Pianoforte| Stefano Bollani
Sabato 29 settembre 2018, ore 20.30 Turno S
Domenica 30 settembre 2018, ore 18.00 Turno P / Turno M Concerti
Articolo pubblicato il: 25 Settembre 2018 9:47