L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall’incapacità di dormire nonostante l’organismo ne senta il reale bisogno fisiologico.
L’insonnia è stata studiata dai ricercatori dell’Università del Surrey (Regno Unito) e della Northwestern University di Chicago, autori di una ricarca condotta su circa mezzo milione di persone dai 30 ai 73 anni, seguite per un periodo di circa 6 anni hanno anche appurato che i “gufi” sono più a rischio di sviluppare condizioni come diabete, malattie respiratorie, problemi neurologici e gastrointestinali con un rischio aumentato del 10% di morire prematuramente durante il periodo considerato, rispetto a chi si è definito un tipo mattutino soprannominato, “allodola”
Ricerche passate avevano collegato l’abitudine di andare a dormire tardi con un maggiore rischio di sviluppare depressione o di seguire un’alimentazione insalubre, ricca di cibo spazzatura. Dall’analisi è emerso che coloro che abitualmente vanno a letto tardi sono anche quelli che vedono più nero e sono preda di pensieri negativi anche se hanno l’abitudine di svegliarsi presto al mattino.
Prima osservazione è che le pressioni sociali, come le chiamano i ricercatori, influenzano fortemente l’ora in cui si va a dormire: se una persona cena alle 21, è più probabile che vada a letto più tardi di chi cena alle 19. Più a sorpresa, sull’ora della sveglia le stesse pressioni sociali influiscono meno del nostro orologio interno. In altre parole, più che gli obblighi imposti da lavoro, scuola e impegni, a dirci quando è il momento di alzarci è comunque la nostra “sveglia naturale”.
La conseguenza è che a riuscire a dormire le ore necessarie è chi va a letto prima, perché chi tira tardi, dato che comunque è probabile che debba svegliarsi presto, in genere non riesce a fare le ore necessarie di sonno. Chi durante il giorno sta all’aria aperta, la sera va a letto prima di chi è al chiuso la maggior parte del tempo.
Invecchiando, le abitudini tendono a convergere: sopra i 55 anni le persone vanno a letto e si svegliano a orari più simili che sotto i 30. Per quel che riguarda le usanze di interi Paesi, quelli che dormono meno sono risultati gli abitanti di Singapore e i giapponesi, con una media 7 ore e 24 minuti di sonno per notte: vanno a letto tardi e si svegliano presto. Mentre i più dormiglioni sarebbero gli olandesi, con 8 ore e 12 minuti. Apparentemente non è una grande differenza, ma si tratta di media.
E inoltre, secondo i ricercatori, anche mezz’ora di sonno in più o in meno fa una grossa differenza in termini di “funzionamento” cognitivo durante il giorno. Cattive notizie per chi tende a tirar tardi la sera (e al mattino soccombe al suono tuonante della sveglia): chi fa le ore piccole e avvia con fatica la giornata sembrerebbe più a rischio di morte prematura rispetto a quanti vanno a letto, e si svegliano, di buon’ora.
In Italia, fra le persone affette da disturbi del sonno sono circa 13 milioni solo in Italia. Molti riconoscono che fra le cause potrebbero esserci cattive abitudini alimentari, ma pochi sanno che è possibile contrastare l’insonnia con un’alimentazione corretta. I cibi giusti aiutano a regolare il ritmo del sonno e della veglia producendo serotonina e melatonina che sollecitano il fisico a riprendere il giusto ritmo tra notte e giorno.
Insonnia, la serotonina
La serotonina è un neurotrasmettitore cerebrale prodotto dal sistema nervoso centrale e dall’apparato gastrointestinale, chiamato ormone del buon umore, con funzioni precise come la regolazione del sonno, delle emozioni, del dolore, il desiderio del mangiare, delle funzioni sessuali e della temperatura corporea. Questo ormone viene prodotto da un importante aminoacido, triptofano, che deve essere introdotto solo attraverso l’alimentazione, il quale a sua volta forma la melatonina. La serotonina si forma durante le ore diurne ricche di luce e la melatonina invece induce sonnolenza in assenza di uno stimolo luminoso.
Insonnia, ecco gli alimenti che non solo migliorano l’umore, ma aiutano a regolare i corretti ritmi biologici sonno-veglia:
- Uova
- Carciofi
- Funghi
- Latte
- frutta secca
- Banane
- Cereali integrali e derivati, spinaci
- Legumi
- Pesce azzurro
- Yogurt
- Miele
- Lattuga, è una verdura rilassante
- Cavolo nel pasto serale è calmante
- Tisane che hanno effetto sedativo e conciliano il sonno con camomilla, melissa, malva e biancospino