Al Teatro Trianon-Viviani sabato 19 aprile lo spettacolo “C’era una volta Nino Taranto… L’uomo, la storia, la leggenda”, interpretato e ideato da Alessia Moio.
Dopo la recente intitolazione delle scale che uniscono piazza Vincenzo Calenda a via Salvatore Trinchese – un gesto simbolico che scolpisce nella pietra il legame indissolubile tra Taranto e la sua città natale – il teatro della Canzone napoletana dedica al “Commendatore del Teatro” un percorso articolato e commosso, capace di attraversare più linguaggi artistici e suggestioni emotive.
Il viaggio nella memoria ha preso il via con l’inaugurazione della mostra iconografica “Nino Taranto. Nato a Forcella, professione attore”, curata con sensibilità e rigore dal critico Giulio Baffi. Un’esposizione preziosa e intima, in cui fotografie, locandine d’epoca e oggetti di scena – amorevolmente custoditi dalla famiglia dell’attore – si fanno testimoni silenziosi della lunga carriera di Taranto. Ogni immagine è una ferita dolce nel tempo, ogni cimelio racconta una stagione teatrale, una battuta, un applauso, un abbraccio del pubblico.
A scandire il tributo, sabato 19 aprile alle ore 21, lo spettacolo “C’era una volta Nino Taranto… L’uomo, la storia, la leggenda”, interpretato e ideato da Alessia Moio, raffinata interprete e mandolinista dallo sguardo poetico, che ha anche firmato il testo del recital. Con la consulenza storica del giornalista e critico Giuseppe Giorgio, lo spettacolo si inoltra nella dimensione più umana e segreta dell’artista, restituendone non solo l’immagine pubblica e gloriosa, ma anche la quotidianità semplice, gli affetti, le malinconie. Una tessitura narrativa e musicale che si offre come canto d’amore, non solo verso Taranto, ma verso un’intera epoca di Napoli, fatta di teatri gremiti, compagnie affiatate, commedie che erano specchi e finestre.
A fare da preludio a questo recital, l’evento già applaudito con Massimo Masiello e la regia di Giuseppe Sollazzo, altro tassello essenziale di un mosaico che intende ricordare, più che celebrare, ritrovare, più che glorificare.
Infine, giovedì 24 aprile alle ore 18, il percorso si conclude – o forse si sublima – nella parola scritta, con la presentazione del volume autobiografico “Nino Taranto. Una vita per Napoli”, edito da Homo Scrivens e curato da Diego Nuzzo, con la prefazione di Maurizio de Giovanni. A dialogare con il pubblico ci saranno Marisa Laurito, direttore artistico del teatro, il carismatico attore Tommaso Bianco, e ancora una volta Giuseppe Giorgio, voce critica e appassionata della scena napoletana. Le note del pianista Bruno Troisi faranno da contrappunto musicale, come in una sceneggiatura da varietà in bianco e nero, con la città a fare da quinta.
Così, il Trianon-Viviani non si limita a ricordare: fa rivivere. Restituisce luce a un faro della cultura napoletana che ha saputo coniugare ironia e profondità, leggerezza e rigore. In un’epoca che corre via veloce e distratta, queste giornate dedicate a Nino Taranto diventano un invito a rallentare e ascoltare. Ascoltare la voce roca ma dolce di un attore che ha attraversato cinema, teatro e canzone portando sempre con sé il cuore di Forcella. E quel cuore, oggi, continua a battere sul palcoscenico del Trianon.