mercoledì, Marzo 26, 2025

Sessa Aurunca, pochi fedeli a messa: sacerdote propone un “chiesabus”

La soluzione di padre Antonio Rungi, teologo passionista, impegnato nella diocesi di Sessa Aurunca, nel Casertano, per venire incontro alle necessità di tante persone che vorrebbero venire in chiesa e non possono.

Un ‘chiesabus’ per arginare il calo delle presenze dei fedeli a messa. E’ la proposta di padre Antonio Rungi, teologo passionista, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta e in passato, per lunghi anni, impegnato nella diocesi di Sessa Aurunca, nel Casertano.

“Il calo di partecipazione alla messa da parte di giovani e meno giovani, oltre ai noti fattori, come la pandemia, certamente è dovuto anche al fatto che molte persone non possono recarsi in chiesa, perché abitano lontano dai luoghi di culto, molto spesso in campagna, senza mezzi di trasporto personali o familiari”, dice il sacerdote.

“Non sempre – aggiunge – trovano la disponibilità da parte dei familiari ad accompagnarli alle celebrazioni del mattino, di mezzogiorno o alla sera, per cui molti rinunciano e trovano una soluzione seguendo la messa in tv”.

Cosa fare, dunque, si chiede padre Antonio, “per venire incontro alle necessità di tante persone che vorrebbero venire in chiesa e non possono?”.

“Una proposta, insieme alle altre – è la sua idea – è di attivare un servizio bus o navetta per la messa domenicale e festiva a cura delle stesse parrocchie e, visto che si tratta di un servizio sociale, anche, eventualmente, a carico degli Enti locali”.

“Si tratta – continua – di approntare un progetto di mobilità per gli anziani e per quanti sono sprovvisti di mezzi di trasporto. Una navetta di collegamento tra periferia e chiesa parrocchiale, visto che tanti si giustificano che non possono venire a messa perché non hanno nessuno che li accompagni”.

Sarebbe, osserva il religioso, “un servizio di carità e di attenzione verso chi effettivamente si trova in queste necessità e che si potrebbe chiamare ‘Bus Messa Parrocchiale’. Speriamo che le parrocchie che hanno possibilità possano assicurare questo servizio, dopo attenta indagine e valutazione delle effettive esigenze dei fedeli anziani, diversamente abili o lontani dai centri abitati”. Una proposta che padre Rungi ritiene valida anche per “collegare i grandi centri con i santuari più o meno distanti e non serviti dai mezzi pubblici”.

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