Il governatore Vincenzo De Luca conferma la linea di rigore in Campania per le feste di Natale: “Se vogliamo godere del calore di Natale, apriremo le porte delle terapie intensive e dei cimiteri”.
“Noi manterremo una linea di rigore. Non apriremo agli spostamenti tra i piccoli comuni a Natale, no alla possibilità di andare nelle seconde case. Ho sempre detto che in Campania dobbiamo avere più rigore”. Vincenzo De Luca, governatore della Campania, non ha intenzione di seguire un’eventuale linea più soft per quanto riguarda gli spostamenti a Natale. Si discute la possibilità, a livello nazionale, di modificare i provvedimenti che vietano gli spostamenti il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio.
“Se vogliamo godere del calore di Natale, apriremo le porte delle terapie intensive a metà gennaio e le porte dei cimiteri per altri 10mila decessi per Covid. Metto in preventivo che un 20% di irreponsabili farà il cenone di Natale con 30 persone, faranno veglioni a Capodanno nelle case e nei locali privati. La situazione sarà complicata, a maggior ragione bisogna evitare decisioni di rilassamento. Se il governo riapre anche la mobilità tra i piccoli comuni, a Palazzo Chigi bisogna aprire una sezione di psicologia psichiatrica”, dice De Luca a Che tempo che fa.
“Alle spalle abbiamo scelte del governo a macchia di leopardo che io non ho condiviso. Il risultato finale è stato l’estensione del contagio a tutta Italia. Scopriamo regioni del Nord in zona gialla con una situazione drammatica in relazione alle terapie intensive e al quadro di contagiosità: vuol dire che l’algoritmo che ha guidato le scelte ha fallito. Se non abbiamo rigore nelle prossime 2 settimane avremo una terza ondata più virulenta perché a gennaio apriremo le scuole e perché a fine dicembre avremo il picco dell’influenza. Non mi si dica di aprire la mobilità nei piccoli comuni. Significa aprire la mobilità a 10 milioni di persone”, aggiunge.